E’ mio padre.

A nome della mia famiglia rivolgo a tutti voi il nostro profondo ringraziamento per la preghiera e la vicinanza. 
Condivido con voi un testo pensato per la mia famiglia d’origine, ma che sono certo troverà accoglienza in voi che siete la mia comunità educante.
Tornerò presto tra di voi. Intanto per qualche giorno lascio la Scuola in ottime mani: le vostre!
Il Dirigente Scolastico
Dott. Luca Maiorano
E’ mio padre.

Potevi soltanto abbracciare il Cielo nella misura di oggi: un mattino quieto di metà Ottobre.
Fino alla fine hai dimostrato la tua serenità e la tua pace del cuore.
Non ha mai voluto dare fastidio e anche nel tuo ultimo atto terreno lo hai evidenziato: in punta di piedi con garbo come a dire “occupatevi di voi, preoccupatevi di vostra madre”.
Tra noi non ci sono stati mai abbracci (ma il tuo Amore è stato per me viscerale e profondo) tranne una volta allo stadio San Paolo quando il Napoli ribaltò una partita e da 0-2 trionfo 3-2. Quel risultato convinse la nostra squadra che era l’anno buono per il secondo tricolore. E’ quel tuo abbraccio a fine partita, così unico e raro, mi accarezza ancora oggi nei giorni tristi.
Negli anni ho capito che l’eredità più grande che mi hai donato è stata la cultura. Mi hai permesso di studiare senza affanni e anche quando ho avuto l’unica difficoltà (il cambio di corso di Laurea) sei stato lì con me. Esame dopo esame. Ho sempre saputo che mi era stata data la possibilità che per un motivo o per un altro (non per colpa tua) i miei fratelli non hanno avuto. Ad ogni prova, esame non c’era gara: non ero mai solo, eravamo una famiglia a combattere per un giusto risultato. Il 1 settembre 2022 sono diventato dirigente per lo stesso Ministero dove tu e i tanti tuoi fratelli avete lavorato. La tua professionalità sul lavoro e’ la cifra della mia dirigenza: da me i “bidelli”, gli assistenti sono rispettati, apprezzati, ringraziati perché tu eri uno di loro ed io non dimentico le mie origini solo perché mi chiamano preside.
E so bene che quando hai saputo della mia nomina hai pianto di gioia.
Caro papà,
ci sarebbero tante cose ancora da raccontarti: coma sta mamma, le novità della città di Napoli, cosa succederà a Garcia… come stanno i miei Giulio e Paolo, come sono cresciute le bimbe Gaia e Irene…etc…, ma avremo modo.
Io ti sento ogni giorno. E se la vita terrena ha deciso di separarci, l’eternità dello spirito rende indissolubile il nostro vincolo. Vivi in noi.
Ti chiedo di perdonarmi se non sarò alla tua altezza, se non avrò sempre il tuo sguardo incantato, se non riuscirò a sperare contro ogni speranza.
Ti chiedo scusa se non avrò il tuo garbo e se non sarò sempre presente. Tu lo sei sempre stato. Ovunque e con chiunque.
In queste ultime ore così gelide mi piace pensare a te, alla tua santa anima accolta dagli angeli in Cielo.
Corri papà negli sterminati campi elisi del Cielo, come sempre proietta in avanti e traccia il sentiero. Quando sarà la mia volta partirò con l’animo placido perché ad aspettarmi e ad abbracciarmi ancora una volta e per l’eterno tu sarai ancora lì con me fianco a fianco.